Speravo che il mondo digitale, accantonato il precedente governo e smaltite le ulcere per il nuovo, potesse trovare una meritata pax, se non altro per riprendersi dalle fatiche trascorse. Macché: tutti ancora più arrabbiati di prima e nell’arena adesso c’è Greta Thunberg e i suoi contro tutti coloro ai quali per i motivi più diversi la ragazza sta indigesta. Ma comincio a pensare che molti stiano veramente male al mondo, e non trovino di meglio che vivere nell’accanimento, trovando sempre nuove occasioni per agitarsi.
Veniamo al dunque ma premetto che detesto qualsiasi forma di venerazione, devozione e fanatismo nei confronti di chiunque, massimamente politico, ma anche sportivo culturale eccetera; ecco, di per sé stessi gli accanimenti mi sembrano validi motivi per distaccarmene. Ma in discussione non sono io e il nocciolo della questione è: l’inquinamento smodato che produciamo accelera il riscaldamento globale oppure no? In un mondo di terrapiattisti, spero almeno che tutti concordino sul fatto che la temperatura media del nostro pianeta comunque si va innalzando, ma non mi sentirei di escludere a priori qualcuno che pensa che i ghiacciai abbiano deciso di sciogliersi per fare un giretto a valle o ad altre latitudini perché desiderosi di cambiare aria, annoiati delle altitudini alpine o dei poli.
Io non sono un climatologo e quindi non posso correlare in alcun modo inquinamento e mutazioni climatiche globali; allora leggo e osservo: osservo decine e poi centinaia e poi migliaia di persone che si gettano sulla tastiera o in strada con o contro qualcuno o qualche idea.
E mi viene da riflettere…
Mi scuso in anticipo per chiunque si sentirà eventualmente offeso dalle mie parole; in situazioni analoghe mi è capitato anche di leggere dei beatissimi “vaffa a tutti quanti” ma non voglio entrare in quella categoria.
Allora, primo punto: trovo sconcertante chi chiama in causa testimonial decisamente eccezionali a sostegno della propria tesi. Quasi nessuno di noi è meteorologo di professione e immagino che anche per chi lo sia realmente esistano livelli decisamente diversi di approfondimento della propria professione: è normale e giusto che sia così. Ecco allora che vedo spuntare ovunque Rubbia e perfino Zichichi: e se l’hanno detto loro!
E se hanno detto loro cosa? Loro forse sono meteorologi iperspecializzati? oppure hanno a disposizione un modello previsionale che illustri l’attuale condizione globale (peraltro mai verificatasi prima)? Ottimo: ce lo mostrino, oppure continuino a cercare particelle subatomiche e abbiano l’umiltà di astenersi dal dichiarare quella che non è altro che un’opinione e certo non una verità.
Non molto tempo fa, nella mia stupidità e presunzione, ipotizzai la datazione di un frammento scultoreo medievale (non volevo proporre la mia idea come verità assoluta dando dello scemo a tutti gli altri su questioni di scienza globale, volevo solo datare una piccola scultura); poiché fortunatamente non sono così tanto stupido né così tanto presuntuoso ho pensato bene di chiedere la consulenza di una Storica dell’arte, una professionista più che qualificata, per l’appunto specializzata su architettura e scultura medievale. Le avevo mandato una foto alla meglio dell’oggetto, scattata da una certa distanza e con molta prospettiva. Che cosa mi ha risposto? “Difficile dirlo. Ci devo pensare.” Ovviamente, aggiungo e mi sono sentito doppiamente sciocco, in realtà!
Certe deduzioni non sono come l’attaccare una foto numerata sull’album delle figurine, non tutto va a posto come rispondesse a un processo automatico.
Ma, tornando al clima, poiché i veri esperti della materia sono ben lontani dal trovare un accordo, perché non concederci la saggia cautela dettata dal dubbio?
Ovvero, perché quando dall’estremo oriente le case produttrici promuovono ibrido ed elettrico noi sponsorizziamo il diesel allo stesso prezzo del benzina? Perché compriamo auto esageratamente ingombranti, pesanti e con cilindrate folli?
Quando fra due o tre mesi come ogni anno arriveranno le ordinanze dei sindaci che vietano l’accensione di fuochi e caminetti nelle case, che impongono targhe alterne o blocchi totali del traffico perché l’aria è più asfissiante dei post su Greta Thunber, con chi ce la prenderemo, o ve la prenderete?
Personalmente, guardando nel mio orticello, forse penserò proprio a Rubbia, non certo per incolparlo del riscaldamento globale, ma penserò alla “particella di dio” che con tanto accanimento si va cercando sotto Ginevra. Forse, e concludo, se i grandi cervelli pensassero di più agli uomini e a soluzioni veramente utili e spendibili nel giro di dieci anni sarebbe meglio per tutti.
Dio è lì da un’eternità e può aspettare, noi forse no.
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