Vanità (Vallone, il 19 agosto 1917) D’improvviso è alto sulle macerie il limpido stupore dell’immensità E l’uomo curvato sull’acqua sorpresa dal sole si rinviene un’ombra Cullata e piano franta Nell’agosto del 1917 Giuseppe Ungaretti scrisse tre brevi poesie dalla località Vallone, un’ampia dolina carsica nei pressi di Doberdò (GO): Sogno e Rose in fiamme il … Leggi tutto Vanità, di Giuseppe Ungaretti
Stasera, di Giuseppe Ungaretti
Stasera Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia (Versa, il 2 maggio 1916) In questo piccolo capolavoro aleggia una profonda e magica evocazione, fatta di impalpabile e sfuggente consistenza. Si respira aria, un flusso d’aria, una brezza che percorre la poesia per colmare un vuoto che è innanzitutto interiore e si riversa all’esterno … Leggi tutto Stasera, di Giuseppe Ungaretti
Sono una creatura, di Giuseppe Ungaretti
Sono una creatura è una celebre poesia del poeta alessandrino, scritta nel Valloncello di Cima Quattro, il 5 agosto 1916, anch’essa quindi durante la battaglia per la conquista del Monte San Michele; in particolare, gli scontri nella zona operativa del battaglione di Ungaretti si conclusero solo il 10 agosto, dopo mesi di combattimenti sanguinosi, quando … Leggi tutto Sono una creatura, di Giuseppe Ungaretti
Soldati, di Giuseppe Ungaretti
La poesia Soldati fu l'ultima scritta da Ungaretti dai teatri di guerra; il suo reggimento si era spostato sul fronte occidentale, sulla Marna, nell'ultima estate di guerra. Il componimento è famosissimo, lapidario e, com'è noto, trasmette tutta la precarietà, la fugacità della vita del soldato in guerra; da quei quattro versi nasce una delle più … Leggi tutto Soldati, di Giuseppe Ungaretti
La solitudine nella poesia di Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti ha mostrato nelle sue poesie un atteggiamento bivalente nei confronti della solitudine: pur riservandosi momenti di raccoglimento personale, indispensabili per ritrovare un equilibrio tra sé e il mondo, non poteva fare a meno della presenza di suoi simili, ancora di più durante gli anni della Grande Guerra. Uomini di lettere suoi contemporanei si … Leggi tutto La solitudine nella poesia di Giuseppe Ungaretti
I fiumi, di Giuseppe Ungaretti
Ripropongo questo articolo, riunendo i 4 precedenti. La prima strofa I fiumi Mi tengo a quest'albero mutilato abbandonato in questa dolina che ha il languore di un circo prima o dopo lo spettacolo e guardo il passaggio quieto delle nuvole sulla luna Questo è il celebre incipit della poesia I fiumi, di Giuseppe Ungaretti, scritta … Leggi tutto I fiumi, di Giuseppe Ungaretti
Solitudine e Mattina, di Giuseppe Ungaretti
Il 26 gennaio del 1917 fu una giornata eccezionale per Giuseppe Ungaretti perché portò a compimento tre fra le sue più sorprendenti poesie, ovvero Solitudine e la celeberrima Mattina nonché la delicata Dormire, tre componimenti diversissimi fra loro, in larga misura perfino antitetici, difficili da comprendere collocandoli nella stessa giornata. In questo articolo voglio soffermarmi … Leggi tutto Solitudine e Mattina, di Giuseppe Ungaretti
Il Porto Sepolto, di Giuseppe Ungaretti
Il Porto Sepolto è una poesia di Giuseppe Ungaretti che dette il titolo alla sua prima “raccoltina”, come scrisse lui stesso. Al riguardo il poeta ricordava, nell'introduzione alla successiva edizione de L’Allegria: “Incomincio Il Porto Sepolto dal primo giorno della mia vita in trincea, e quel giorno era il giorno di Natale del 1915, e … Leggi tutto Il Porto Sepolto, di Giuseppe Ungaretti
Veglia, di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulla poesia
È impossibile anche solo sfiorare l'opera di Giuseppe Ungaretti senza rimanere colpiti dalla poesia Veglia, una vera e propria pietra d'inciampo. Fu scritta l'antivigilia di Natale del 1915, da Cima Quattro, sul Monte San Michele, il primo Natale che i nostri soldati trascorsero al fronte; una poesia destabilizzante, trasgressiva, anticonvenzionale e, secondo il senso comune … Leggi tutto Veglia, di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulla poesia
