Vanità, di Giuseppe Ungaretti

Vanità  (Vallone, il 19 agosto 1917) D’improvviso è alto sulle macerie il limpido stupore dell’immensità E l’uomo curvato sull’acqua sorpresa dal sole si rinviene un’ombra Cullata e piano franta Nell’agosto del 1917 Giuseppe Ungaretti scrisse tre brevi poesie dalla località Vallone, un’ampia dolina carsica nei pressi di Doberdò (GO): Sogno e Rose in fiamme il … Leggi tutto Vanità, di Giuseppe Ungaretti

La Grande guerra nella penna di Giuseppe Ungaretti

L’opera e la vita di Giuseppe Ungaretti sono indissolubilmente legate alla Prima guerra mondiale, tanto che le sue poesie successive sono quasi del tutto ignorate dal grande pubblico; eppure si tratta di appena tre anni in una carriera letteraria di oltre mezzo secolo. Cosa rende quindi la L’Allegria, pubblicata nel 1931 come raccolta finale delle … Leggi tutto La Grande guerra nella penna di Giuseppe Ungaretti

Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale, di Eugenio Montale

La poesia Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale fa parte di Ossi di seppia ed è il settimo “movimento” della raccolta Mediterraneo della quale, in queste pagine, abbiamo già letto il sesto, ovvero la stupenda Noi non sappiamo quale sortiremo e della quale questa ne è per molti versi l’antitesi, se non addirittura nemesi. Leggiamola: … Leggi tutto Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale, di Eugenio Montale

Soldati, di Giuseppe Ungaretti

La poesia Soldati fu l'ultima scritta da Ungaretti dai teatri di guerra; il suo reggimento si era spostato sul fronte occidentale, sulla Marna, nell'ultima estate di guerra. Il componimento è famosissimo, lapidario e, com'è noto, trasmette tutta la precarietà, la fugacità della vita del soldato in guerra; da quei quattro versi nasce una delle più … Leggi tutto Soldati, di Giuseppe Ungaretti

La solitudine nella poesia di Giuseppe Ungaretti

Giuseppe Ungaretti ha mostrato nelle sue poesie un atteggiamento bivalente nei confronti della solitudine: pur riservandosi momenti di raccoglimento personale, indispensabili per ritrovare un equilibrio tra sé e il mondo, non poteva fare a meno della presenza di suoi simili, ancora di più durante gli anni della Grande Guerra. Uomini di lettere suoi contemporanei si … Leggi tutto La solitudine nella poesia di Giuseppe Ungaretti

In dormiveglia, di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulla poesia

In dormiveglia Valloncello di Cima Quattro, 6 agosto 1916 Assisto la notte violentata L’aria è crivellata come una trina dalle schioppettate degli uomini ritratti nelle trincee come le lumache nel loro guscio Mi pare che un affannato nugolo di scalpellini batta il lastricato di pietra di lava delle mie strade ed io l’ascolti non vedendo … Leggi tutto In dormiveglia, di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulla poesia

I fiumi di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulle strofe 4 e 5

Proseguendo questa chiacchierata sulla celebre poesia I fiumi di Ungaretti proviamo ad approfondire i temi ancora della quarta strofa e poi della quinta. Ho tirato su le mie quattr’ossa e me ne sono andato come un acrobata sull’acqua Mi sono accoccolato vicino ai miei panni sudici di guerra e come un beduino mi sono chinato … Leggi tutto I fiumi di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulle strofe 4 e 5

I fiumi di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulle strofe 2, 3 e 4

Stamani mi sono disteso in un’urna d’acqua e come una reliquia ho riposato L’Isonzo scorrendo mi levigava come un suo sasso Ho tirato su le mie quattro ossa e me ne sono andato come un acrobata sull’acqua" Proseguo il mio precedente articolo, proponendovi alcuni spunti di riflessione su altre strofe della poesia. Prima di iniziare, … Leggi tutto I fiumi di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulle strofe 2, 3 e 4

I fiumi di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulla prima strofa

I FIUMI Mi tengo a quest'albero mutilato abbandonato in questa dolina che ha il languore di un circo prima o dopo lo spettacolo e guardo il passaggio quieto delle nuvole sulla luna Questo è il celebre incipit della poesia I fiumi, di Giuseppe Ungaretti, scritta il 16 agosto del 1916, a Cotici, in uno scenario … Leggi tutto I fiumi di Giuseppe Ungaretti. Qualche appunto sulla prima strofa