La Porta dei Santi Gervasio e Protasio a Lucca

L’architettura e le testimonianze stratigrafiche

Della cerchia muraria medievale della città di Lucca sopravvivono diversi resti archeologici, un lungo tratto inglobato nell’ultima cinta e soprattutto due monumentali porte, la cosiddetta Porta dei Borghi e la Porta dei Santi Gervasio e Protasio. Purtroppo, tranne in un caso fra quelli citati, non si era conservato il coronamento merlato, ma un discutibilissimo restauro ha cancellato anche questa testimonianza.
Infatti, da poche ma inequivocabili tracce superstiti sopra l’arco della Porta dei Santi Gervasio e Protasio, si potevano riconoscere tre merli, a profilo rettangolare.
Nella prime due immagine si vede la porta con il vecchio e cadente intonaco, e sebbene la risoluzione non sia ottimale si vede chiaramente come il parapetto di pietra arrivasse all’altezza del davanzale delle finestre; non solo: a sinistra della finestra destra e a destra della sinistra si potevano osservale due profili verticali che altro non erano che lo spigolo verso il centro dei due merli laterali di tre. Sull’altro lato (verso le torri laterali) entrambi i merli furono distrutti per aprire due finestre (probabilmente non fu sfruttato il vuoto fra i merli per le finestre perché quando furono aperte tutta la facciata era già stata modificata e intonacata). L’ultimo, il merlo centrale, era costituito dalla nicchia voltata che ancora spicca al centro. Nella seconda immagine ho evidenziato in rosso il profilo della merlatura superstite. Il coronamento si completava con due semimerli addossati alle mura, perché anche lì potesse trovare riparo un soldato.

Oltre a questo si conservano tutt’oggi tre ganci metallici (evidenziati nella terza immagine) he ancora sporgono dalla muratura a intervalli regolari, in corrispondenza degli spigoli superiori dei merli: questi erano le staffe sulle quali erano appoggiate in alto le protezioni lignee che chiudevano il vuoto fra i merli. Il difensore le apriva a spinta, colpiva l’assediante e si ritirava; queste protezioni (che si chiamavano ventane), essendo incardinate in alto ricadevano automaticamente.

A conferma di questa lettura dell’elevato, in tempi recenti un forte acquazzone ha bagnato la facciata della porta e i diversi materiali retrostanti l’intonaco si sono scaldati e asciugati in tempi diversi al sole. Lo scatto fortunato delle ultime due immagini mostra in tutta chiarezza l’antico disegno dei merli delle mura medievali di Lucca.

Il restauro

L’ultimo restauro, se da un lato ha recuperato le testimonianze affrescate sul prospetto interno e sulla volta della porta, purtroppo, per ragioni veramente incomprensibili, si è proposto un prospetto esterno completamente snaturato della propria eredità storica e stratigrafica, privilegiando una soluzione del tutto estetica, per altro discutibile, nella quale si confondono, isolati fra gli incolmabili vuoti della superficie intonacata, elementi di epoche diverse (nonché altri del tutto inventati, come la banda a finte pietre dipinta sotto la grondaia), privi ormai di ogni identità, almeno in attesa delle prossime piogge.



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