Oggi si è spento Ennio Morricone. Tutti l’abbiamo conosciuto, tutti ascoltando le sue note ci siamo sentiti accapponare la pelle dall’emozione. Ha composto centinaia di colonne sonore per altrettanti film ma non solo: ha letteralmente riscritto la musica per film. La sua firma è sempre stata inconfondibile, come la sua capacità di orchestrare in perfetta armonia strumenti musicali più diversi.
Se dovessimo elencare i suoi brani più celebri non basterebbero pagine e pagine! Chi non ricorda il carillon dell’orologio da taschino dal film Per qualche dollaro in più o il celeberrimo fischio e orchestra di Per un pugno di dollari? Chi non ricorda l’armonica e il vocalizzo da C’era una volta il West? E poi, o struggente oboe di padre Gabriel da The Mission, o l’organo di La piovra? Veramente si potrebbe andare avanti all’infinito. La collaborazione con Sergio Leone ha fissato per sempre nell’immaginario di ognuno di noi il Far West e da allora nessun duello, quale che sia il contesto, appare plausibile senza una musica in qualche modo plasmata sulle note di Morricone.
Personalmente hanno fatto breccia nel mio cuore le colonne sonore dei film Il segreto del Sahara e sopratutto La leggenda del pianista sull’oceano, che credo rimanga la soglia insuperata.
Certamente non ha raccolto, in termini di riconoscimenti ufficiali, quanto avrebbe meritato, ma sappiamo tutti come vanno queste cose. Il tributo che gli hanno resto l’amore del pubblico che in modo oceanico lo ha seguito nei suoi concerti è senza dubbio il miglior premio.
Dopo Jerry Goldsmith se ne va quindi anche Morricone, e l’epoca dei grandi è veramente finita. Le nuove generazioni, se non con poche e significative eccezioni, non hanno la stessa capacità di plasmare la propria arte all’esigenza della narrazione e sopratutto di farla vivere indipendentemente dalla pellicola. Hans Zimmer, Harry Gregson-Williams, Howard Shore, James Horner e pochi altri sono gli ultimi baluardi artistici di un genere che si va sempre più appiattendo, e anche fra le loro pagine purtroppo non è raro sentire rimbalzare formule più volte riciclate.
Be’, voglio lasciarvi qualche momento memorabile:
Un caro addio a Ennio Morricone.
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