Nel primo articolo dedicato a questo argomento, ho tentato di mettere a fuoco la duplice propensione della personalità di Dante nei confronti della sete di conoscenza: da un lato spingendo verso il continuo rinnovamento e miglioramento, dall’altro imponendo una sorta di autolimitazione, le ragioni della quale possono essere individuate nell’evitare il rischio di cadere nel … Leggi tutto Il viaggio verso la conoscenza di Dante Alighieri (2a parte)
Su una terzina del Canto I dell’Inferno di Dante Alighieri
Ancora nella "selva oscura" È noto a tutti l'incipit della Commedia dantesca e lo stesso canto I riecheggia un po' nella memoria di tutti: in particolare a me interessa quanto accade nella "selva oscura" (della quale ho già trattato: Sui versi iniziali della Divina Commedia di Dante Alighieri, e Dalla “selva oscura” alla selva dei … Leggi tutto Su una terzina del Canto I dell’Inferno di Dante Alighieri
Giunto è già ‘l corso della vita mia, di Michelangelo Buonarroti
Michelangelo scultore, pittore, architetto è arcinoto. Le sue opere sono capolavori universali, senza eguali e senza tempo e con lui la concezione stessa dell’arte giunse a una svolta epocale e non fu più la stessa: sorprende in particolare il valore che l’artista attribuiva alla sua opera, non solo e non tanto in termini economici (in … Leggi tutto Giunto è già ‘l corso della vita mia, di Michelangelo Buonarroti
E Dio creò il firmamento, seconda parte
Dopo aver rapidamente percorso la storia del rapporto fra uomo e stelle attraverso i monumenti del passato, vediamo adesso qualche suggestione letteraria. Ovviamente non sarebbe possibile, e non ne avrei le conoscenze, per seguire tutta la letteratura in cui si è parlato di stelle. Salterò quindi di secolo in secolo per provare a ricostruire la … Leggi tutto E Dio creò il firmamento, seconda parte
Chi sono?, di Aldo Palazzeschi
Chi sono?Son forse un poeta?No, certo.Non scrive che una parola, ben strana,la penna dell’anima mia:«follía».Son dunque un pittore?Neanche.Non ha che un colorela tavolozza dell’anima mia:«malinconía».Un musico, allora?Nemmeno.Non c’è che una notanella tastiera dell’anima mia:«nostalgía».Son dunque... che cosa?Io metto una lentedavanti al mio cuoreper farlo vedere alla gente.Chi sono?Il saltimbanco dell’anima mia.(da Poemi, 1909) Onestamente, credo … Leggi tutto Chi sono?, di Aldo Palazzeschi
Cigola la carrucola del pozzo, di Eugenio Montale
Nel 1924, circa, Eugenio Montale scrisse la poesia Cigola la carrucola nel pozzo, parte della raccolta Ossi di seppia; è costituita da una strofa unica di dieci versi endecasillabi, per essere più precisi con il settimo e l’ottavo spezzati in un settenario e un quinario, in rima o assonanza. Intanto leggiamola. Cigola la carrucola del … Leggi tutto Cigola la carrucola del pozzo, di Eugenio Montale
Stasera, di Giuseppe Ungaretti
Stasera Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia (Versa, il 2 maggio 1916) In questo piccolo capolavoro aleggia una profonda e magica evocazione, fatta di impalpabile e sfuggente consistenza. Si respira aria, un flusso d’aria, una brezza che percorre la poesia per colmare un vuoto che è innanzitutto interiore e si riversa all’esterno … Leggi tutto Stasera, di Giuseppe Ungaretti
Volevo fare l’archeologo
Per quanto possa risalire indietro con la memoria, alla domanda "Cosa vorrai fare da grande?" ho sempre risposto senza esitazione: "L'archeologo". E per dare un'idea di quanto riavvolgere il nastro, mi rivedo al mare che gioco con le formine (non credo quindi di essere stato molto 'grande') e il gioco consisteva nel creare le formine … Leggi tutto Volevo fare l’archeologo
Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale, di Eugenio Montale
La poesia Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale fa parte di Ossi di seppia ed è il settimo “movimento” della raccolta Mediterraneo della quale, in queste pagine, abbiamo già letto il sesto, ovvero la stupenda Noi non sappiamo quale sortiremo e della quale questa ne è per molti versi l’antitesi, se non addirittura nemesi. Leggiamola: … Leggi tutto Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale, di Eugenio Montale
Sono una creatura, di Giuseppe Ungaretti
Sono una creatura è una celebre poesia del poeta alessandrino, scritta nel Valloncello di Cima Quattro, il 5 agosto 1916, anch’essa quindi durante la battaglia per la conquista del Monte San Michele; in particolare, gli scontri nella zona operativa del battaglione di Ungaretti si conclusero solo il 10 agosto, dopo mesi di combattimenti sanguinosi, quando … Leggi tutto Sono una creatura, di Giuseppe Ungaretti
Dante e Beatrice
Ripercorrere la storia del rapporto tra poeta e donna amata sarebbe un viaggio assai lungo e tortuoso, anche volendone evidenziare pochi tratti essenziali. Ma veramente, fra tutti, credo che il caso di Dante e Beatrice sia unico per qualità, intensità e risultato poetico. Ma prima di iniziare fissiamo qualche punto. Noi sappiamo che Dante era … Leggi tutto Dante e Beatrice
Dov’è la verità? Il mio Montale quotidiano
Non molto tempo fa scattai la foto che vedete qui sotto, nel luogo più improbabile (all'esterno della stazione ecologica) e nella modalità più imprevista (dal finestrino dell'auto mentre aspettavo con una certa impazienza il mio turno per conferire... carta, se ricordo bene). Fu quindi uno scatto del tutto improvvisato e, posso garantirvelo, non ho apportato … Leggi tutto Dov’è la verità? Il mio Montale quotidiano
Il tuono, di Giovanni Pascoli
Nel precedente articolo abbiamo letto e commentato la poesia Il lampo; vediamo adesso Il tuono, naturale completamento di un eccezionale dittico, concluso diversi anni dopo, nel 1900 per l'esattezza, ovviamente sempre nella medesima raccolta Myricae. Leggiamo la poesia: E nella notte nera come il nulla,a un tratto, col fragor d’arduo dirupoche frana, il tuono rimbombò … Leggi tutto Il tuono, di Giovanni Pascoli
Il lampo, di Giovanni Pascoli
Questa breve poesia fu pubblicata nella raccolta Myricae nel 1894 e assieme alla gemella e più tarda Il tuono forma un inscindibile dittico dal carattere fortemente impressionista. Come si evince dal titolo, Pascoli vuole descrivere l'improvviso squarcio che si apre fra cielo e terra al momento dell'apparire di un fulmine temporalesco; la scena è notturna, … Leggi tutto Il lampo, di Giovanni Pascoli
Soldati, di Giuseppe Ungaretti
La poesia Soldati fu l'ultima scritta da Ungaretti dai teatri di guerra; il suo reggimento si era spostato sul fronte occidentale, sulla Marna, nell'ultima estate di guerra. Il componimento è famosissimo, lapidario e, com'è noto, trasmette tutta la precarietà, la fugacità della vita del soldato in guerra; da quei quattro versi nasce una delle più … Leggi tutto Soldati, di Giuseppe Ungaretti