poesia
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Stelle, di Giuseppe Ungaretti
Stelle Tornano in alto ad ardere le favole.Cadranno colle foglie al primo vento.Ma venga un altro soffio,ritornerà scintillamento nuovo. In questo componimento del 1927, Ungaretti focalizza, come spesso accade nella raccolta Il sentimento del tempo, un particolarissimo aspetto della realtà naturale. Le poesie di questa seconda fase della sua produzione poetica sono caratterizzate ancora da… Continue reading
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Sul canto XI del Paradiso di Dante Alighieri
Personalmente ritengo l’undicesimo canto del Paradiso uno dei più significativi dell’intero poema, per qualità, intuizione, capacità evocativa, volontà di ricerca spirituale e levatura teologica. Vediamo perché.In apertura a parlare è San Tommaso d’Aquino, il quale, proseguendo la sua spiegazione dal canto precedente, ci istruisce su come la Chiesa, sul finire del XII secolo, avesse urgente… Continue reading
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Il viaggio verso la conoscenza di Dante Alighieri (2a parte)
Nel primo articolo dedicato a questo argomento, ho tentato di mettere a fuoco la duplice propensione della personalità di Dante nei confronti della sete di conoscenza: da un lato spingendo verso il continuo rinnovamento e miglioramento, dall’altro imponendo una sorta di autolimitazione, le ragioni della quale possono essere individuate nell’evitare il rischio di cadere nel… Continue reading
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Su una terzina del Canto I dell’Inferno di Dante Alighieri
Ancora nella “selva oscura” È noto a tutti l’incipit della Commedia dantesca e lo stesso canto I riecheggia un po’ nella memoria di tutti: in particolare a me interessa quanto accade nella “selva oscura” (della quale ho già trattato: Sui versi iniziali della Divina Commedia di Dante Alighieri, e Dalla “selva oscura” alla selva dei… Continue reading
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Giunto è già ‘l corso della vita mia, di Michelangelo Buonarroti
Michelangelo scultore, pittore, architetto è arcinoto. Le sue opere sono capolavori universali, senza eguali e senza tempo e con lui la concezione stessa dell’arte giunse a una svolta epocale e non fu più la stessa: sorprende in particolare il valore che l’artista attribuiva alla sua opera, non solo e non tanto in termini economici (in… Continue reading
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E Dio creò il firmamento, seconda parte
Dopo aver rapidamente percorso la storia del rapporto fra uomo e stelle attraverso i monumenti del passato, vediamo adesso qualche suggestione letteraria. Ovviamente non sarebbe possibile, e non ne avrei le conoscenze, per seguire tutta la letteratura in cui si è parlato di stelle. Salterò quindi di secolo in secolo per provare a ricostruire la… Continue reading
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Chi sono?, di Aldo Palazzeschi
Chi sono?Son forse un poeta?No, certo.Non scrive che una parola, ben strana,la penna dell’anima mia:«follía».Son dunque un pittore?Neanche.Non ha che un colorela tavolozza dell’anima mia:«malinconía».Un musico, allora?Nemmeno.Non c’è che una notanella tastiera dell’anima mia:«nostalgía».Son dunque… che cosa?Io metto una lentedavanti al mio cuoreper farlo vedere alla gente.Chi sono?Il saltimbanco dell’anima mia.(da Poemi, 1909) Onestamente, credo… Continue reading
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Cigola la carrucola del pozzo, di Eugenio Montale
Nel 1924, circa, Eugenio Montale scrisse la poesia Cigola la carrucola nel pozzo, parte della raccolta Ossi di seppia; è costituita da una strofa unica di dieci versi endecasillabi, per essere più precisi con il settimo e l’ottavo spezzati in un settenario e un quinario, in rima o assonanza. Intanto leggiamola. Cigola la carrucola del… Continue reading
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Stasera, di Giuseppe Ungaretti
Stasera Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia (Versa, il 2 maggio 1916) In questo piccolo capolavoro aleggia una profonda e magica evocazione, fatta di impalpabile e sfuggente consistenza. Si respira aria, un flusso d’aria, una brezza che percorre la poesia per colmare un vuoto che è innanzitutto interiore e si riversa all’esterno… Continue reading
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Volevo fare l’archeologo
Per quanto possa risalire indietro con la memoria, alla domanda “Cosa vorrai fare da grande?” ho sempre risposto senza esitazione: “L’archeologo”. E per dare un’idea di quanto riavvolgere il nastro, mi rivedo al mare che gioco con le formine (non credo quindi di essere stato molto ‘grande’) e il gioco consisteva nel creare le formine… Continue reading
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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale, di Eugenio Montale
La poesia Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale fa parte di Ossi di seppia ed è il settimo “movimento” della raccolta Mediterraneo della quale, in queste pagine, abbiamo già letto il sesto, ovvero la stupenda Noi non sappiamo quale sortiremo e della quale questa ne è per molti versi l’antitesi, se non addirittura nemesi. Leggiamola:… Continue reading
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Sono una creatura, di Giuseppe Ungaretti
Sono una creatura è una celebre poesia del poeta alessandrino, scritta nel Valloncello di Cima Quattro, il 5 agosto 1916, anch’essa quindi durante la battaglia per la conquista del Monte San Michele; in particolare, gli scontri nella zona operativa del battaglione di Ungaretti si conclusero solo il 10 agosto, dopo mesi di combattimenti sanguinosi, quando… Continue reading
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Dante e Beatrice
Ripercorrere la storia del rapporto tra poeta e donna amata sarebbe un viaggio assai lungo e tortuoso, anche volendone evidenziare pochi tratti essenziali. Ma veramente, fra tutti, credo che il caso di Dante e Beatrice sia unico per qualità, intensità e risultato poetico. Ma prima di iniziare fissiamo qualche punto. Noi sappiamo che Dante era… Continue reading
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Dov’è la verità? Il mio Montale quotidiano
Non molto tempo fa scattai la foto che vedete qui sotto, nel luogo più improbabile (all’esterno della stazione ecologica) e nella modalità più imprevista (dal finestrino dell’auto mentre aspettavo con una certa impazienza il mio turno per conferire… carta, se ricordo bene). Fu quindi uno scatto del tutto improvvisato e, posso garantirvelo, non ho apportato… Continue reading
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Il tuono, di Giovanni Pascoli
Nel precedente articolo abbiamo letto e commentato la poesia Il lampo; vediamo adesso Il tuono, naturale completamento di un eccezionale dittico, concluso diversi anni dopo, nel 1900 per l’esattezza, ovviamente sempre nella medesima raccolta Myricae. Leggiamo la poesia: E nella notte nera come il nulla,a un tratto, col fragor d’arduo dirupoche frana, il tuono rimbombò… Continue reading
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